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Furto d’auto e certificato chiusura inchiesta: Ivass sollecita le assicurazioni

L’IVASS torna a farsi sentire per quanto riguarda il rispetto di alcuni punti contenuti tra le liberalizzazioni nel settore rc auto. E lo ha fatto qualche giorno fa, intervenendo direttamente presso le imprese di assicurazione affinché venga garantito il pieno rispetto della norma contenuta nel “pacchetto liberalizzazioni”, in particolare quella che prevede che in caso di furto o incendio del veicolo le imprese devono risarcire il danno senza chiedere all’assicurato il ”certificato di chiusa inchiesta”.

Viene applicata davvero questa norma? Le compagnie di assicurazione si sono adattate a seguire queste linee? Secondo Ivass c’è ancora qualche passaggio da fare, perchè a distanza di un anno dalla sua entrata in vigore, non tutti hanno seguito le direttive.

All’istituto di vigilanza infatti risulta che alcune imprese non si sono ancora adeguate. E così, tramite il suo sito web ha reso noto pubblicamente di avere  richiesto che “entro il 31 marzo le imprese effettuino verifiche sulle proprie strutture liquidative e diano conferma alla Autorità di Vigilanza di essere in linea con la nuova normativa.”

Un provvedimento a favore dell’utente finale: il cittadino. Che, oltre al disagio di aver subito il furto o l’incendio della propria auto o moto, non può più essere costretto, per ottenere l’indennizzo che gli spetta di diritto, a rivolgersi agli uffici giudiziari competenti per ottenere il certificato di chiusa inchiesta. Anche perchè la richesta di questo documento spesso, soprattutto nelle grandi città, richiede tempi di attesa molto lunghi.

Le Procure della Repubblica saranno sgravate da una inutile e pesante attività burocratica. E ottenere il risarcimento per i cittadini sarà un po’ più facile.

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