Contratto base Rc auto standard: primi dubbi
Il recente “contratto base” rc auto dell’assicurazione obbligatoria, presentato nei giorni scorsi dal Governo Monti in sostanza dovrebbe essere un contratto base per le assicurazioni auto comune a tutti in modo che le compagnie assicurative possano offrire ai loro clienti uno “standard” da cui partire, anche per confrontare eventuali truffe.
I costi rimarrebbero a carico delle stesse compagnie che dovrebbero anche offrire una “riduzione significativa” dei premi. La possibilità di partire da un contratto standard rc auto comune dovrebbe, secondo gli ideatori, anche consentire un abbassamento delle tariffe con conseguente risparmio. Ma è davvero così?
C’è chi pensa di no e che la Rc Auto standard non si tradurrà in un abbassamento delle tariffe delle assicurazioni auto. Solo il tempo ci dirà veramente se sarà così. Per ora prima che il progetto entri nel vivo e sia “testato” sul campo, qualche dubbio è lecito.
Per esempio, prima il cliente per “risparmiare” sulla tariffa rc auto bastava che la personalizzasse, aggiungendo o togliendo servizi. Ora invece si parte da un contratto rc auto base, senza personalizzazioni?
E’ importante anche che l’assicurato vada avvertito dei pericolo rivalsa: se non rispetta il contratto base, la Compagnia rimborsa i danni ma poi se li fa restituire dal cliente.
C’è poi un rischio paradosso sull’installazione della scatola nera. Il contratto base rc auto standard la prevede, e sul tema indica che se l’assicurato acconsente al dispositivo nel suo veicolo, i costi di installazione, disinstallazione ecc sono a carico della compagnia assicurativa.
Peccato che queste abbiamo minacciato di alzare i prezzi delle tariffe rc auto se costrette a sostenere i costi della scatola nera! In caso contrario, il costo del dispositivo ricadrebbe sugli utenti, che da una parte avrebbero tariffe più leggere ma un costo in più della scatola nera.
Come si metteranno le cose? Riusciranno davvero i clienti a risparmiare questa volta?