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Dal Codancons la richiesta di sciogliere coattivamente l’ANIA

La proposta – anzi, a oner di cronaca è una richiesta – è di quelle che non lasciano indifferenti quanto a chiarezza e mancanza di peli sulla lingua: sciogliamo l’ANIA. A portarla avanti, tramite una lettera indirizzata al Ministro dell’Interno Roberto Maroni, è nientemeno che il Carlo Rienzi, presidente del Codacons, adducendo che l’Ania sarebbe uno dei tanti potentati che in Italia perseguono il profitto anziché fini sociali. Rienzi ha spiegato la sua richiesta con queste parole in una nota:

Chiediamo lo scioglimento coatto dell’Ania poichè riteniamo che l’associazionismo debba perseguire esclusivamente fini sociali, mentre l’Ania, così come l’Abi e le altre organizzazioni dei potentati, persegue il profitto, in questo caso quello delle compagnie di assicurazioni, ed è stata addirittura coinvolta in inchieste da parte delle autorità indipendenti, circostanza che la dice lunga sul suo reale ruolo di associazione“.

CHE COS’E’ L’ANIA
L’ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici – è un’associazione fondata nel 1944 allo scopo di rappresentare le imprese assicuratrici che operano in Italia. La sua finalità principale, come viene indicato nello Statuto, è “tutelare gli interessi della categoria coniugandoli con gli interessi generali del Paese nella costruzione di un modello di sviluppo sostenibile riconosciuto dalle Istituzioni e dall’opinione pubblica“.
L’Associazione rappresenta i soci ed il mercato assicurativo italiano nei confronti delle principali istituzioni politiche ed amministrative, inclusi il Governo ed il Parlamento, le organizzazioni sindacali e le altre forze sociali“.

LE TARIFFE ASSICURATIVE
Di ben altro parere è il presidente del Codacons, che senza mezzi giri di parole, non ha mancato di affondare il coltello nella piaga e di far notare che le tariffe assicurative continuano a crescere, citando una percentuale dei rincari pari al 25% per le auto e del 35% per i motocicli.
“Una disgrazia sociale”, l’ha definita Rienzi, che non ha nessuna intenzione di lasciare inascoltate le lamentele dei consumatori.

Con la speranza che anche il Governo raccolga la provocazione e si decida ad intervenire… in un modo o nell’altro.

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