Discriminazione dei guidatori stranieri: denunciate due compagnie
Zurich Italia e Quixa denunciate per discriminazione nei confronti degli stranieri: l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) e Avvocati per Niente hanno infatti deciso di intraprendere la via giuridica contro le due compagnie assicurative poiché le loro polizze auto prevedono tariffe maggiorate se l’assicurato non è italiano. I legali promotori della causa, Alberto Guariso e Livio Neri, hanno infatti calcolato i preventivi on-line: a parità di condizioni, un italiano con Zurich spende 465 euro, mentre un ecuadoriano o un cinese 632 euro; un rumeno, un senegalese, un albanese o un camerunense 665 euro.
Con Quixa, se si è italiani si spendono 414 euro, mentre se si è camerunensi si spendono 635 euro.
LA VIOLAZIONE
Gli avvocati che hanno promosso la causa sostengono che le due compagnie abbiano violato l’art. 43 del Testo Unico sull’immigrazione, che vieta di applicare “condizioni più svantaggiose ad uno straniero soltanto a causa della sua condizione di straniero”. Non solo, il criterio della cittadinanza per stabilire le polizze auto sarebbe per gli avvocati fuorviante perché “come è noto si può essere cittadini italiani e essere nati, vissuti e aver appreso la guida in Argentina – si legge nel ricorso al Tribunale di Milano – e si può essere cittadini equadoregni ed essere nati, vissuti e aver appreso la guida a Milano”.
LA DIFESA
Zurich, in una lettera di risposta alle accuse, cita da parte sua che “il fattore di cittadinanza, secondo comprovate evidenze statistiche rappresenta uno dei fattori che predice la rischiosità, ed entra quindi nella determinazione del premio finale, insieme agli altri fattori …; a tale elemento, infatti, corrisponde una tipologia di comportamento di guida e, di conseguenza, una tipologia di rischio”.
E GLI ALTRI PAESI?
I precedenti del problema esistono, e come sempre si guarda al Paese più multietnico d’Europa: la Gran Bretagna. Nel Regno Unito l’Equality Act entrato in vigore il 1 ottobre 2010 vieta distinzioni tra nazionalità nel calcolo delle tariffe assicurative. Ma lo stesso avviene anche in Germania, secondo le norme dell’Agenzia federale antidiscriminazione.