Alluvione: chi paga i danni alle auto?
Le alluvioni che hanno colpito e devastato l’Italia nell’ultima settimana hanno lasciato dietro di sé una scia di auto trascinate via dai corsi d’acqua sondati, finendo per accumularsi in catasti sparsi qui e là. Auto, furgoncini e ciclomotori che hanno riportato danni sia per l’acqua in sé che per le collisioni ripetute con gli altri mezzi che hanno subito la stessa sorte: l’ammontare dei danni? Spaventoso.
Si tratta di quello che, in gergo anglosassone, viene definito CTL, ovvero Constructive Total Loss. Si ha CTL quando il costo della riparazione del veicolo supera il valore del veicolo assicurato. In questi casi, nonostante le palesi deficienze della pubblica amministrazione nella prevenzione di questi disastri, lo Stato non è tenuto a nessun tipo di rimborso a chi ha subito dei danni a veicoli. Insomma… il cittadino in questo caso deve provvedere da sé.
LE POLIZZE PER EVENTI NATURALI
L’unico modo di ottenere un risarcimento è allora essere titolari di una copertura per eventi naturali, ovvero estensioni delle normali polizze, che con circa 50-70 euro in più l’anno consentono un rimborso per il valore assicurato del mezzo. Tuttavia, questo tipo di estensione è legato alla sottoscrizione della polizza furto-incendio, che invece ben si sa essere assai più onerosa.
In più, la dicitura “eventi naturali” è molto generica, quindi chi la sottoscrive deve fare attenzione che tra gli eventi naturali inclusi nella polizza vi siano anche esplicitamente le inondazioni.
Anche ottenere il risarcimento non è scontato: la richiesta ca accompagnata da adeguata certificazione, ovvero da denuncia ai carabinieri o vigili del fuoco o protezione civile, nel quale devono essere riportate il tipo di calamità che ha causato il danno, il luogo, la data e l’ora del “sinistro”.
Insomma… sperando che non debba mai accadere di nuovo, la nostra solidarietà verso coloro che hanno subito dei danni va anche sul fronte delle pratiche assicurative.