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Assicurazioni false: scoperte due maxi truffe

Ben due maxi truffe a danno del mondo delle assicurazioni auto stanno interessando oggi i titoli dei giornali. Stiamo parlando della maxi truffa a Sulmona basata su falsi incidenti stradali delle false polizze registrate in Trentino anzichè a Napoli.

Nella maxi truffa ai danni delle assicurazioni a Sulmona, sono 47 le persone coinvolte, mentre venti sono quelle denunciate a Napoli per assicurazioni auto false.Non c’è che dire la cronaca non passa giorno che non tratti casi di assicurazioni false e truffe nel mondo delle polizze. Oggi, i principali quotidiani italiani riportano ben due casi. C’è quello delle 37 persone denunciate dalla Polizia, tra le quali professionisti, agenti di assicurazione e cittadini, quasi tutti della zona. La Squadra Anticrimine del Commissariato di Sulmona per smascherarli, ha compiuto una lunga indagine di 14 mesi, che ha scoperchiato un meccanismo criminale alimentato da falsi incidenti stradali.

Tra gli indagati anche molti “insospettabili” come avvocati e medici, per un totale di 47 persone denunciate e 300 mila euro di soldi intascati denunciando sinistri mai avvenuti. Il reato è quello di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona in concorso, previsto dall’articolo 642 del codice penale.
Il titolare di un’agenzia assicurativa “reclutava” individui che arrotondavano collaborando all’organizzazione di falsi incidenti. Da non credere.

Notizia di oggi è anche che la Guardia di Finanza di Trento ha denunciato per truffe nel settore delle assicurazioni auto 20 persone. Tra queste un agente assicurativo e 18 automobilisti napoletani. Con l'”Operazione Vesuvio” le Fiamme gialle avrebbero scoperto tariffe sospette, come l’importo di 453 euro per assicurare, a Napoli, una Ferrari modello “348”. La denuncia è scattata per il reato di “frode assicurativa”. Il soggetto campano da cui partivano le assicurazioni false, era un nome già noto nel settore dei raggiri. In sostanza l’uomo alterava i dati assicurativi, falsificando generalità e provenienza, e così faceva figurare le auto iscritte in Trentino anzichè in Campania, in modo che le classi di rischio fossero più basse. Anche in questo caso i responsabili sono stati scoperti dalle forze dell’ordine e incriminati.

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