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Caro-polizze: Vicenza e Padova dicono no agli aumenti RcAuto

Il Presidente della Provincia di Vicenza, Attilio Schneck, prende posizione sui rincari RcAuto e rinuncia ai proventi che l’aumento delle tasse sulle polizze potrebbero portare alle casse provinciali: «Quella è una tassa bella e buona e per giunta immotivata. Anche per questo la Provincia a giugno è stata la prima in Italia a dire “no” all’aumento delle polizze». Un no che è costato 7 milioni e mezzo di euro in meno, ma del quale l’assessorato resta convinto. Anche Padova, insieme a Vicenza, ha preso la stessa decisione per non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini.

IL CARO-POLIZZE

«Il caro polizze? – dice Schneck – Un malcostume tutto italiano. In un momento come questo, in cui la crisi colpisce duramente le tasche e i risparmi delle famiglie, si dovrebbe venire incontro alle esigenze della gente. E invece questo non accade. In più, i dati sugli incidenti stradali non giustificano tali adeguamenti. Non solo. Secondo le assicurazioni, infatti, il rincaro è legato anche all’aumento della quota che possono decidere le Province. In realtà, non è proprio così. Anzi, nel nostro caso, tali motivazioni rischiano di diventare scuse poco opportune e per nulla credibili».

Insomma, «L’Rc auto non si tocca. Non si può chiedere ai vicentini, ancora alle prese con la crisi, di pagare di più l’assicurazione per l’auto o la moto, ormai considerati beni di prima necessità».

E l’esempio virtuoso è stato poi seguito da Padova.

ATTENZIONE ALLE TRUFFE

Ma bisogna sempre stare allerta e Schneck tiene a precisare: «Attenzione, perché se il vostro assicuratore vi dice che i rincari sono determinati da un aumento dell’incidentalità da una parte e della imposta provinciale dall’altra, mente due volte. Come si vede, le Province non sono quegli enti inutili come qualcuno le dipinge, ma sono il baluardo contro ingiustizia e sperequazione».

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