Certificato di proprietà digitale: il TAR del Lazio dà ragione all’UNASCA.
Nato allo scopo di dematerializzare l’amministrazione, sostituendo la carta a vantaggio del formato elettronico, il CPC (Certificato di Proprietà Digitale) è ormai operativo dal 5 Ottobre del 2015.
Negli ultimi giorni, tuttavia, le polemiche che ne avevano accompagnato l’istituzione si sono fatte ancora più accese, culminando in occasione della recente sentenza del TAR del Lazio che, dando ragione all’UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole Studi di Consulenza Automobilistica), ha stabilito l’obbligo per l’ACI di fornire su richiesta anche la versione cartacea del certificato.