L’Unrae lancia l’allarme sulla crisi del settore motori
Il settore dell’auto in Italia è in stallo e a lanciare l’allarme è Romano Valente, da poco Direttore Generale dell’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri), dalle pagine di Repubblica. E dall’intervista emerge un quadro che ritrae un mercato dell’auto in ginocchio, vendite a picco e pessimismo.
Chi rischia di più, dice Valente, sono ovviamente i più piccoli, quei dealer più deboli che non ce la fanno a stare in piedi. Ma soffrono tutti, tanto che la stima per questo 2012 è una perdita del 10% dei mandati. Grandi catene di concessionarie incluse.
Tanto che si stima che in Italia perderanno il lavoro 10mila dipendenti del settore auto, professionalità specializzate tra tecnici, esperti di marketing, venditori, addetti alla gestione vendite… si tratta di persone senza tutele e ch avranno molte difficoltà nel trovare altri lavori.
La situazione non fa scalpore – dice Valente – perché si tratta di 10 mila posti di lavoro sparsi in tutta Italia, e non concentrati come avviene ad esempio in una fabbrica. E nonostante i rappresentanti del settore si siano messi a dispozione del Governo per fornire il loro know-how e trovare insieme una soluzione, nessuna risposta è sinora pervenuta.
Ma cosa determina la crisi: “Il mantenimento dell’auto pesa, la lista degli aumenti sulla gestione della macchina è infinita: IPT, tassa di possesso, assicurazioni, caro-cabruranti e pedaggi autostradali. E qui abbiamo difficoltà a intervenire. E’ più facile programmare iniziative a sostegno delle famiglie e dei giovani nel processo dell’acquisto, per ricreare una spirale positiva a impatto zero per le casse dello stato”.