Risarcimento in contanti? Via il 30 per cento
Una clausola che forse è passata inosservata del decreto sulle liberizzazioni di Monti riguarda la modalità di corresponsione degli indennizzi e dei risarcimenti da parte delle assicurazioni ai loro clienti. Nel testo del decreto, infatti, viene citato il fatto che se si richiede il rimborso dall’assicurazione in contanti, questo venga corrisposto decurtato del 30%.
Ciò significa che, ad esempio, se l’assicurato in caso di sinistro decide di non avvalersi del carrozziere “autorizzato” dall’assicurazione per far riparare il proprio veicolo, ma vuole invece un rimborso per poi portare la propria auto dal carrozziere di fiducia o alla propria concessionaria, l’assicurazione gli fornirà il 30% in meno rispetto a quanto gli spetta.
Lo scopo di questa modalità di rimborso è evidentemente volto alla riduzione dei casi di frode, nei quali l’assicurato e il carroziere concordino un prezzo maggiorato per ottenere più soldi dall’assicurazione, o, pure peggio, simulino del tutto danni che invece non ci sono.
Insomma, un vero e proprio “disincentivo” al “tentarla” per ottenere un po’ di quattrini facili.
Tutto è finalizzato a scoraggiare i furbi, per i quali finiscono per pagare gli onesti tramite l’aumento dei premi delle polizze a livello globale. Con la speranza che serva a qualcosa e che a pagare non siano sempre quelli…