Scatola nera: come funziona? E la privacy?
Ancora molti dubbi attorno alla scatola nera per l’auto. Il Garante per la privacy ha sollevato di recente alcune perplessità riguardo al dispositivo, per come sarebbe strutturato oggi, in tema di privacy e informazioni personali.
Il suggerimento sarebbe quello di cambiare alcune impostazioni in materia di trattamento dati della check box,
in modo da proteggere maggiormente la privacy di chi ne fa uso.
La scatola nera per auto, o check box, è un dispositivo mobile, dotato di antenna gps e resistente a pressioni e temperature elevate, che registra dati sulla condotta di chi guida.
I parametri monitorati dalla check box sono diversi tra i quali la velocità, il regime di rotazione del motore, la marcia inserita e l’accelerazione laterale.
Le informazioni rilevate dalle compagnie assicurative, per tipologia di strada percorsa (urbana, extraurbana o autostrada) sono: i chilometri percorsi, le face orarie di utilizzo del veicolo e i giorni della settimana di utilizzo.
In caso di incidente, la scatola nera si accorge delle forti decelerazioni del mezzo, dell’apertura dell’airbag e degli altri sistemi di sicurezza.
Il dispositivo registra la dinamica del veicolo nei 40 secondi precedenti e nei 10 successivi all’incidente.
E’ inoltre in grado di rilevare il punto dell’urto e di localizzare il mezzo incidentato.
Ad oggi sono circa 1,2 milioni le scatole nere installate, su 40 milioni di veicoli in circolazione. L’installazione consente sconti del 20-30% sulle tariffe rc auto nel caso l’assicurato accetti appunto l’installazione della scatola nera.