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Tasse e gabelle: aumentano i costi locali per gli automobilisti

Mentre a livello nazionale si discute del decreto Monti per regolare (liberalizzare?) il settore delle assicurazioni, ecco che a livello locale cominciano a fioccare le notizie sugli aumenti dei costi introdotti a livello locale per gli automobilisti. Ad Ascoli Piceno, ad esempio, nell’ultimo consiglio provinciale che aveva il compito di approvare il Bilancio di previzione per il 2012 e quello pluriennale per il periodo 2012-2014, è stato approvato anche l’aumento dell’addizionale provinciale sull’Rc Auto.

«L’aumento è stimato per i cittadini tra gli 8 e i 16 euro l’anno ed è stato indotto esclusivamente dal Decreto Monti che ha ridotto le assegnazioni ministeriali all’Ente di un importo pari a circa 1,6 milioni di euro. L’esigenza quindi di mantenere un livello minimo quali-quantitativo dei servizi indispensabili e quella di potenziare la manutenzione ordinaria stradale di 450 mila euro ha inevitabilmente comportato la necessità di aumentare tale tariffa».

Insomma, la prima conseguenza diretta del decreto Monti è un aumento dei costi diretti per gli automobilisti, e subito si è scatenato un vespaio di proteste. Ad Ascoli Piceno, i primi a far sentire la propria opinione sul provvedimento sono stati Gabriele Illuminati e Massimo Rossi, consiglieri di Federazione della Sinistra, che hanno accusato l’aumento di «colpire indiscriminatamente tutti i possessori di auto, il maggior costo per ogni famiglia sarà di 40 euro annui a famiglia».

Ma i guai (e le spese) per gli automobilisti di Ascoli Piceno non sono finiti: «È stata approvata anche l’installazione dei tutor per il controllo della velocità lungo la Valtesino e a Comunanza, che colpirà i cittadini con il solo intento di fare cassa, infatti gli stessi sono stati posizionati in tratti stradali lontani dalle abitazioni, addirittura all’interno di gallerie, e non in zone abitate dove il controllo della velocità poteva essere di supporto alla sicurezza dei cittadini».

Dalla Provincia ribattono che l’arrivo dei tutor rientra in  un progetto per il «controllo dell’incidentalità stradale».

Insomma, come la si voglia mettere, il futuro riserva sanzioni più severe, più controlli, tagli ai servizi e più tasse.

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